Nico
Spinosa
Exclusive
FUTURE STYLE Interview
(-P- & -C- 2001 Future
Style)
by
Gianni Bragante
X-Treme,
Electrofunk, Cartoons, 4Majo, Sigma Tibet e Sarina
Paris
cosa hanno in comune tutti questi
artisti? Musicalmente poco, forse
praticamente
però sono tutti figli dello stesso padre,
nel senso che sono stati tutti pubblicati dalla
Dance Factory, realtà discografica del
colosso EMI gestita, per il territorio italiano, da
Nico Spinosa, vecchia volpe della discografia di
casa nostra e non solo. Considerato uno tra gli A
& R più prolifici degli ultimi anni,
caratterialmente schietto e sincero, sposato e
padre felice di una bellissima bambina 10enne, il
buon Nico si lascia andare in questa intervista
fiume dove si parla sì di musica ma non
solo
Allora caro
Nico, presentati a chi ti conosce poco illustrando
il tuo "modus vivendi" e la tua filosofia, anche se
so che non è certo questo un tema
facilissimo
Beh caro Gianni,
per cominciare mi poni subito davanti una bella
domanda impegnativa. La mia filosofia di vita
potrebbe risolversi in tre parole: armonia,
pazienza e rispetto, anche se il ritmo della vita e
del nostro lavoro è abbastanza
frenetico.
Qual è
e dove si trova la linea di confine tra l'uomo ed
il manager discografico?
E' difficile da
dire. Io sono in una posizione molto anomala
rispetto a tutti quelli che fanno il mio stesso
tipo di lavoro. Quelli che reputo bravi, lo fanno
per se stessi, io lo faccio per conto terzi. Ovvio
però che per me sia importante dare il
meglio, per rispetto nei confronti di chi mi ha
dato questa opportunità ed anche per
principio. Cerco di fare in modo pertanto che il
lavoro si intrecci con la mia vita in maniera
armoniosa e viceversa. Le cose che faccio mi
piacciono veramente e per questo motivo non riesco
a vedere dei confini tra le due cose.
Che
estrazione musicale hai? Suoni qualche strumento,
qual è il genere di musica che ascolti fuori
dall'ufficio?
Le mie radici
musicali sono ampie. Fondamentalmente sono
cresciuto a badilate di rock passando da Jimi
Hendrix ai Led Zeppelin, dai Cream ai Pink Floyd ed
a Frank Zappa con in mezzo dosi di Black Sabbath,
Deep Purple e Uriah Heep. Poi con il tempo ho
imparato ad ascoltare ed apprezzare un po' di
tutto. Ho "tentato" di suonare diversi strumenti,
dal violino alle percussioni. So suonare
discretamente la chitarra (da accompagnamento) e le
percussioni, ma soprattutto sono stato un discreto
cantante nel periodo new wave. Fuori dal lavoro
ascolto preferibilmente le compilation chill out
che mi faccio da solo (da Jeff Buckley ai Coldplay,
Massive Attack, Bombay Sound, etc. etc.), ma posso
anche svegliarmi una mattina e mettere la nona di
Beethoven. Come è vero che la sera in
macchina posso diventare un maniaco dello zapping
radiofonico per cercare di sentire qualche pezzo
nostro trasmesso.
Da quanti
anni sei in pista e come hai cominciato a lavorare
nel mondo della discografia?
Beh, ascolta,
questa cosa sembra una barzelletta, ma ti assicuro
che è andata proprio così. Era il
1985, ed il gruppo in cui suonavo era ancora
abbastanza attivo. All'epoca mi guadagnavo da
vivere facendo anche l'agente di viaggi. La EMI era
nostra cliente e c'era un tipo che mi chiamava
spesso per i suoi biglietti. Parlavamo molto di
musica e grazie a lui avevamo anche avuto un
discreto trattamento da EMI Publishing. Un giorno
mi disse se volevo andare a trovarlo perchè
voleva farmi sentire un gruppo in cui lui credeva
molto. Il gruppo si chiamava David Austin Band,
presentati come i nuovi Wham .Dopo averli
ascoltati, gli dissi quello che pensavo realmente e
cioè che a me facevano veramente cagare. A
quel punto, forse impressionato dalla mia
franchezza, mi chiese chi vedevo come prossima
rivelazione e gli diedi il nome dei Fine Young
Cannibals, gruppo che lui non conosceva. Sei
settimane dopo, i Fine Young Cannibals entrarono in
classifica in Italia con "Johnny Come Home".
Contemporaneamente a loro, io entrai a lavorare in
EMI. Strana la vita, non è vero?
Prima di
arrivare a fare il manager discografico facevi
dunque l'agente di viaggi? Che altri lavori hai
fatto nella tua vita?
Oltre a suonare,
andando a ritroso nel tempo, ho fatto l'agente di
viaggi, il disegnatore tecnico, il commesso ed
anche fattorino.
A chi, tra i
tuoi colleghi, ti piacerebbe "rubare" qualcosa in
termini di professionalità e/o
capacità?
Ruberei un po'
di esperienza a tutti quelli che ne hanno
più di me e un po' di freschezza a quelli
che ne hanno meno.
Com'è
quindi lo stereotipo della persona che
ammiri?
Non ci
dev'essere stereotipo. Mi piacciono le persone che
in qualche modo riescono a sorprendermi.
Tu sei una
persona che ascolta il passato?
Assolutamente .A
mio modesto parere serve per vedere meglio nel
futuro e probabilmente è qualcosa che ha a
che fare con una delle mie passioni: la storia
antica.
E al domani,
inteso anche come futuro a lungo termine? Nico
Spinosa ci pensa qualche volta?
Si, e più
di qualche volta, ma qui il discorso si fa
complesso. Sono un tecnologico, ma la tecnologia a
mio avviso andrebbe usata soprattutto per
migliorare il domani. Come sai ho una figlia di 10
anni e al domani ci penso tutti i
giorni.
Hai
dei progetti o delle strategie particolari per la
Dance Factory?
Io penso che le
strategie servano a poco se non c'è
l'intuito. Qualche anno fa, alcuni produttori mi
accusarono di guardare troppo al commerciale e
smisero di lavorare con me. Per me la dance
commerciale è fondamentale. I successi
principali verranno da lì. Se mi portano
però a sentire un pezzo house, trance, o di
qualsiasi altro genere che mi piace, lo pubblico
senza esitazioni. I numeri però non mentono,
e confermano che è la cosiddetta commerciale
quella che paga (molto).Con gli altri generi
arrivano soprattutto i complimenti degli addetti ai
lavori.
Quali sono i
prodotti sui quali punti per la prossima
estate?
Sarina Paris
versione esportazione (è al numero 15 tra i
più venduti in America), Brenda's Dream,
Double S, tra quelli già pubblicati. Ma
anche Odalys, Tito Augusto DJ e Basta (il nome
potrebbe ancora cambiare),oltre ovviamente su altre
cose interessanti che dovessero arrivare. Per
chiudere, non scarterei neanche Sigma
Tibet.
Napster, il
sito che permetteva di scaricare musica
gratuitamente da Internet, è stato
condannato a chiudere. Da discografico cosa pensi
di tutta la faccenda?
Guarda, non lo
so, non saprei che dirti. Io sono per la musica
alla massa, però, da grande fruitore di
musica, i dischi li ho sempre comprati. Da
discografico onestamente non ho molto da dire, se
non che le case discografiche, piccole o grosse che
siano, investono molti soldi e non trovo giusto che
altri ne saccheggino il catalogo. Ma più che
altro ho qualcosa da ridire come ex musicista.
Immagina i giovani che iniziano: che futuro
avrebbero senza case discografiche? E soprattutto,
cosa li spingerebbe a suonare se sapessero di non
guadagnarci niente se non la gloria?
Sono sulla
tua stessa linea. La massima secondo la quale per
arrivare in cima sia per forza necessario
calpestare gli altri, ti trova
d'accordo?
Assolutamente
no. Negli ultimi anni ho avuto modo di andare
spesso in Giappone per lavoro e ho imparato il
significato della parola rispetto. Penso che il
rispetto qualche volta possa portare più in
alto.
Per
concludere questa piacevolissima chiacchierata, ti
faccio la domanda di rito: sei completamente
soddisfatto di quello che stai facendo o hai
qualche rimpianto?
Sono
soddisfatto, però guardo avanti cercando di
fare meglio. Del resto non si finisce mai di
imparare. Rimpianti? Forse si, ma contano poco.
Ormai quello che è stato è stato.
|