FUTURE STYLE





Mabel

il rocker da discoteca

 

by Gianni Bragante

Poco più di un anno fa, si aggirava tra gli stand della fiera del Pop Komm in Germania, un dj-produttore toscano, tale Marco Talini aka MTJ con in mano il master di un pezzo che avrebbe cambiato non poco, di li a pochissimi mesi, il futuro suo e dell' etichetta che rappresentava.

La casa discografica era la Gitana ed il master in questione era quello di "Disco Disco", il tormentone "molto figo" di Mabel, interessante e schietto personaggio che andiamo a conoscere più da vicino in questa intervista fiume rilasciata in esclusiva per Future Style.

 

Exclusive FUTURE STYLE Interview
(-P- & -C- 2000 Future Style)

Siamo sinceri caro Paolo (nome all'anagrafe di Mabel, Ndr):una buona fetta del tuo successo devi dividerla con il tuo produttore e scopritore MTJ.

"Sarei un vero ipocrita irriconoscente se osassi negare una cosa del genere. A Marco devo sicuramente il fatto di essere arrivato fin qui e di questo non posso che essergli grato"

Eppure tu non sei mai stato, se così si può dire, un grande amante della musica da discoteca, o sbaglio?

"A dire il vero non ho mai detto che la musica Dance non mi piaccia, anche perché altrimenti non si spiegherebbe il fatto che quel poco di notorietà che ho, lo abbia raggiunto con questo genere. Mi sono avvicinato a questa musica solo da qualche anno, anche se rincorro il successo praticamente da sempre. Il mio genere preferito è sempre stato la musica psichedelica con influenze rock, forse perché le persone che frequentavo già da adolescente, ascoltavano gruppi come gli Yes, i Pink Floyd o Alan Parson Project"

Consideri il fatto di esserti dunque "convertito" alla musica usa e getta (così viene a volte chiamata la dance) una cosa solo temporanea, o credi, visti i risultati, sia meglio dedicarti anima e corpo a questo genere musicale anche per il futuro?

"Ho conosciuto Marco Talini (il mio produttore) ad una serata dove mi esibivo con la mia band. Non era certo una band di musica da discoteca, anzi…ma secondo il mio punto di vista sarebbe negativo porsi dei limiti su un genere, anche se questo è il genere che ti da delle soddisfazioni. Un artista deve, a mio avviso, fare sempre quello che si sente di fare al momento. Continuerò sicuramente a dedicarmi alla dance, è ovvio che ora i miei sforzi creativi siano concentrati su questo, ma, ripeto, non mi pare il caso di porsi dei limiti. Per ora va bene così, più avanti chissà…".

Stai girando l'Italia e l'Europa per promuovere il tuo ultimo singolo "Bum Bum". Il pubblico delle discoteche è chiaramente diverso rispetto all'audience di una Rock Band. Quali sono le differenze sostanziali che hai trovato tra l'esibirti come cantante in frangenti e situazioni così diverse fra loro?

"Cantare davanti a della gente che mi ascolta mi procura sempre delle sensazioni. L'emozione del pubblico che ti aspetta e ti ascolta, gli attimi che precedono l'uscita sul palco, la paura di sbagliare, di essere giudicati…No guarda, queste sono sensazioni che un cantante prova in ogni caso, quando si esibisce. E questo a prescindere da quello che canta, sia questo un pezzo rock, dance, melodico o altro. Il feeling con il pubblico è e rimane lo stesso"

Del resto tu di contatti con il pubblico te ne intendi. Mi pare di aver capito che per qualche stagione, prima di intraprendere la carriera di cantante, tu abbia fatto l'animatore nei villaggi. Ti è servita molto questa esperienza?

"Tutte le esperienze servono, anche quelle che ti possono sembrare negative. Fare l'animatore ti avvicina alla gente, ti insegna a non essere timido e ad improvvisare in qualsiasi situazione. Diciamo che è una buona palestra di vita. A proposito di esperienza, come cantante, ho lavorato anche come turnista per diversi studi di registrazione della mia zona. Magari niente di così eclatante, ma certamente tutta esperienza anche quella"

Il tuo nuovo singolo "Bum Bum", degno follow-up di "Disco Disco", sebbene sia partito onestamente un po' in sordina, sta velocemente prendendo quota. E' molto programmato dai network ed in discoteca è suonatissimo. Pensi che possa raggiungere, se non addirittura superare, il successo del suo predecessore?

"In effetti 'Disco Disco' si è mosso benissimo anche nel resto d'Europa, azzardare che questo possa fare meglio del precedente sarebbe quantomeno supponente. E' ovvio che sia io che il mio team di produzione ci auguriamo possa succedere".

Al telefono il tuo produttore mi ha parlato di un album in lavorazione. Se tu non lo sai perché sei nell'ambiente dance da poco tempo, mi permetto di dirtelo io: a parte pochissimi casi, gli album degli artisti dance sono quasi sempre stati dei flop mostruosi. Le distribuzioni italiane hanno i magazzini pieni di resi. Non voglio certo scoraggiarvi, ma non vi pare un progetto rischioso?

"Come dice il proverbio, nella vita chi non risica non rosica, quindi… E poi potremmo fare un album dove ci siano anche brani meno dance di altri, magari con uno stampo più pop od addirittura più rock…Ma anche questa cosa dell'album non è ancora certa. Aspettiamo gli sviluppi del secondo singolo e poi decideremo cosa fare, anche se di materiale per l'album ce ne sarebbe già a sufficienza".

Allora ciao Mabel, e auguri, è stato interessante fare questa chiacchierata. Spero di ritrovarti ancora qui fra un anno per una nuova intervista sul tuo prossimo singolo. Vorrebbe dire che hai lavorato bene ed hai saputo mantenere quello che con tanta caparbietà e tenacia sei riuscito a conquistare.

"Ciao anche a te. E fra un anno spero anch'io di poter fare un'altra intervista. Comunque io ne sono quasi certo. Appuntamento ad un altr'anno, allora, ed un bacione a tutte le mie fans…".


advanced technologic sound magazine
2000 october issue 86



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