by Ricky Sada
Con DJ Tiesto si fa chiamare Alibi, Darkstar oppure Major League. Con Gert Den Heijer si è battezzato Technology, Armania oppure Red & White. Accompagnato da Floris Klinkert è Electrix. Insieme a Olav Basoski è Wodka Wasters. Altrimenti è Rising Star, Gimmick, Gig, Perpetuous Dreamer, Amsterdance, The Shoeshine Factory, Problem Boy e Hyperdrive Inc. Però all'anagrafe resta l'olandese Armin Van Buuren (25 dicembre '76). Arriva da Leiden ("dove studio Legge"), vive a Koudekerk Aan De Rijn, guida una Volkswagen Golf Atlanta Sport, il suo hobby è la consolle Nintendo 64. E' cresciuto ascoltando Ben Liebrand e Jean-Michell Jarre. L'ultima sua vacanza l'ha trascorsa in Grecia. Con Erika, la sua fidanzata. Armin ha debuttato nel '95 con "Push" su Timeless e ricorda con piacere i remix per Geoffrey Williams ("Sex Life") e Wamdue Project ("King Of My Castle") e il suo gatto, "il tecnologico e nero Dizzy". Amante di film come Guerre Stellari, Armin torna tra i terrestri quando parla dei colleghi che maggiormente stima, da Hybrid a Matt Darey, da Ferry Corsten a Brian Transeu, da Chicane a Speedy J. A diciott'anni esordisce nella discografia. A venti "Blue Fear", su Cyber Records, conquista il Regno Unito. A ventidue inaugura la sua label, la Armind. Ora ha fatto sua la club chart inglese con "Communication". Il '99 si è aperto con l'investimento sulla United Recordings. Nasce Gig e "One"; segue "Touch Me" di Rising Star, che permette ad Armin di siglare un accordo con il Ministry Of Sound. Gimmick con "Free" perecede l'ingresso sulla compilation "Planet Disco". Mixer Soundcraft Ghost 32 Canali automatizzato: questo è il cuore del suo studio.
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advanced technologic sound magazine 2000 july-august issue 84
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